Come in un
puzzle, le informazioni isolate non sono decodificabili, solo collegandosi alle
altre acquistano gradualmente un senso e diventano leggibili. Facciamo tutti
fatica a comprendere cosa sta accadendo intorno a noi e che piega stanno prendendo
le cose, ma per capire la nostra società, le dinamiche dell’economia, gli
eventi politici -insomma la storia che stiamo vivendo- non è sufficiente aumentare
la quantità delle informazioni, anzi
il moltiplicarsi dei dati rischia di complicare le cose: le notizie e i
commenti si sovrappongono, si contraddicono, si mescolano in un caos
scoraggiante.
Bisogna piuttosto
imparare a selezionare le informazioni
che abbiamo e soprattutto a cogliere il
loro senso, il filo logico che le collega e le ordina attenti a non cadere
nella tentazione di far dire alle cose quello che abbiamo già deciso che
debbano dire. Il sentiero che si snoda tra la
presunzione di avere già la risposta per ogni domanda e la rinuncia a cercare
una risposta sensata è un sentiero
stretto e scomodo.
Eppure solo su questo accidentato sentiero possiamo cercare
il significato
degli eventi e di identificare i rapporti di causa ed effetto che li legano; un
sentiero da percorrere con determinazione ignorando le roboanti affermazioni di
chi ha solo certezze e la chiacchiera sterile di chi ha solo dubbi.
Scriveva Georges
Perec, nel suo “La vita,
istruzioni per l'uso” che “Non sono gli elementi a determinare l'insieme, ma l'insieme a
determinare gli elementi”: è in questo “insieme” il significato che dobbiamo intuire senza perderci nella frammentazione dei singoli
fatti e -al tempo stesso- senza poterne prescindere del tutto.
E’ difficile, ma raccattare slogan e luoghi comuni non è entusiasmante (e non porta da nessuna
parte).
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