sabato 8 ottobre 2016

HOMO HOMINI LUPUS

Thomas Hobbes sosteneva che la natura umana è fondamentalmente egoista e risponde solo agli istinti di sopravvivenza e di sopraffazione (il famoso “homo homini lupus”) e che quando gli uomini si legano tra loro in amicizie o società decidendo di regolare i loro rapporti con le leggi, non lo fanno per amore ma solo per paura reciproca e per convenienza.

Deve essere stato per questo che il 28 luglio 1951, a Ginevra, i membri delle Nazioni Unite hanno deciso che se qualcuno è cittadino di uno Stato in cui è “perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche” ha il diritto di chiedere accoglienza e protezione ad un altro Stato.
Non c’è bisogno di scomodare la solidarietà e forse neppure di giustizia, possono bastare la paura e la convenienza: oggi tocca a te, domani può toccare a me. Chi può sapere chi si troverà a dover chiedere accoglienza e protezione in futuro? Chi può essere sicuro di non ritrovarsi fra qualche tempo a parti invertite?


Ma l’avidità e l’interesse politico passano sopra a tutto e la ricca ed evoluta Europa arriva a barattare aiuti economici e strategici con le vite di coloro che la Convenzione di Ginevra imporrebbe di tutelare. Prima il criminale accordo con Erdogan dello scorso marzo ed ora -ancor più criminale- quello con il governo dell’Afghanistan che prevede per migliaia di persone il rimpatrio forzato in un paese in guerra, in cui è dimostrata una persecuzione su base etnica.
Se non siamo più in grado di rispettare neppure le norme che ci siamo dati per convenienza reciproca, a quale criterio potrà mai ispirarsi la convivenza civile?


Lupi contro lupi: vince sempre il più forte, ma non è detto che il più forte sia sempre lo stesso.


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http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/517500/Accordo-Afganistan-Ue-sui-rimpatri-Un-pericoloso-precedente