lunedì 18 febbraio 2013

IL MOTORINO E LA POLITICA

Mercoledi 22 gennaio 1969 ritiravo la mia bellissima prima vespetta 50… oggi dopo oltre 44 anni che mi sposto per Roma su due ruote mi sono convinto che muoversi abitualmente nel traffico con moto e motorini non è solo questione di praticità, è una filosofia di vita.
Preciso: non è la tua filosofia di vita che ti fa usare il motorino, è l’uso del motorino che plasma –anno dopo anno- la tua filosofia di vita.
A forza di muoverti nel traffico su due ruote, finisce per cambiare il tuo modo di valutare lo spazio e il tempo e -soprattutto- il tuo approccio ai problemi.
Ecco alcune delle convinzioni filosofico/politiche indotte dall’uso quotidiano del motorino:
1. nessuna situazione è così disperata da non avere una via di uscita e vale sempre la pena provarci [niente a che vedere con chi va in macchina e di fronte a un ingorgo può solo fermarsi, imprecare  o infruttuosamente disperarsi]
2. la soluzione dei problemi è nella creatività: a volte è lo spazietto tra marciapiede e paraurti, a volte il corridoio tra le file parallele, a volte la breve escursione sul marciapiede, a volte la diagonale… [niente a che vedere con chi può solo andare avanti, indietro o fermarsi]
3. la flessibilità, la precisione e la leggerezza sono risorse preziose e risolutive: pochi centimetri fanno la differenza  tra la pozzanghera e l’asciutto, tra il giallo e il rosso del semaforo, tra il parcheggiare o il continuare a girare in cerca di un posto…
4. sei tu che fai la strada e non la strada che condiziona te: ogni percorso è una interpretazione. Puoi fare lo stesso tragitto inventando mille modi diversi… è come suonare uno spartito! [in macchina, al massimo, suoni il clacson]
5. la strada, per governarla, bisogna conoscerla da vicino: buche, avvallamenti , radici, dossi, questa è la realtà… l’asfalto liscio è una finzione da cartone animato.
Non farei fare il sindaco, il presidente di regione o il capo del governo a chi non ha mai guidato un motorino…  non mi fiderei di chi si muove solo con l’autista… (ma che ne sa di buche, pozzanghere e creatività per risolvere i problemi?)