sabato 14 maggio 2016

NULLA DI NUOVO?





Sfoglio le prime pagine dei giornali:

-      a Roma i candidati sindaco si sono ridotti a quattro;

-      lo “staff di Grillo” sospende il sindaco di Parma;

-      gli afghani fermati a Bari vengono rilasciati perché non erano terroristi;

-      a Cannes, come ogni maggio da settant’anni, srotolano il tappeto rosso in attesa di capolavori veri o presunti.

Sembro troppo vecchio e cinico se dico che non ci trovo nulla di nuovo? Che mi sembrano vecchi fotogrammi di film già visti?

A Bagdad tre autobombe dell'Isis hanno ucciso almeno 90 persone e ne hanno ferite gravemente 140, ma siamo lontanissimi da Parigi e scrivere “Je suis Bagdad” suonerebbe scontato e polemico.

Vorrei assistere a sfide nuove di grande respiro, invidiare gioventù che rincorre ideali esagerati e progetti improbabili; vorrei vedere giovani che non si sentano già vecchi piuttosto che anziani che fingono di essere giovani.

Mi viene il sospetto che quando si dice che l’Europa è un continente vecchio non sia solo una questione demografica, ma si tratti di una sorta stanchezza culturale, di rifiuto del rischio, di coazione a ripetere schemi già percorsi.

I sintomi della fine degli imperi sono ben noti: proliferazione della burocrazia, autocelebrazione compiaciuta, sazietà fisica e morale, crisi demografica… forse nella Roma nel quinto secolo passavano troppo tempo a discutere sugli ultimi modelli di biga e a rimpiangere i bei tempi andati per accorgersi che i “barbari” erano giovani, forti e pieni di vita….

lunedì 9 maggio 2016

LA REGOLA DEL GIOCO


“Arduino si rese conto che ricordava solo una parte degli ottantuno anni che aveva vissuto, una piccola parte (e non era affatto sicuro di ricordarsela bene).
E
... il resto? Tutte quelle giornate, i mesi, gli anni che erano passati senza lasciare un segno? Se non li ricordava lui che li aveva vissuti, di certo non li avrebbe ricordati nessun altro. E quando lui sarebbe morto, anche i suoi ricordi sarebbero scomparsi.

E cosa ne è di ciò che nessuno ormai ricorda più? Come per tutti, dopo aver ingoiato innumerevoli storie, sentimenti un tempo appassionati e pulsanti, ricordi intensi e speranze incompiute, l’oblìo avrebbe presto risucchiato anche la sua vita, senza lasciare residui.
Questa consapevolezza, tuttavia, gli apparve naturale e saggia e non gli procurò né ansia, né sofferenza.


La sua vita, i suoi sentimenti, i suoi ricordi valevano dunque esattamente quello che per lui avevano significato: il fatto che ben presto sarebbero stati dimenticati nulla toglieva al loro valore, né impoveriva lui in alcun modo. Così era: senza residui.
Perché considerare la consapevolezza delle regole del gioco una cattiva notizia?”



domenica 8 maggio 2016

FESTA DELLA MAMMA


La mia è già un po’ che non c’è più, e allora (sono sicuro che non sarà gelosa) ne ho scelta un’altra per farle gli auguri.

Ho scelto questa
...mamma senza nome, su una strada senza meta.

Voglio augurarle di incontrare persone che non si nascondano dietro le parole e non abbiano paura di aprirle la porta e le braccia.


Voglio augurarle di trovare un posto sicuro dove crescere suo figlio, dove invecchiare lentamente e raccontargli mille volte la storia di quell’inverno sulle montagne.


Voglio augurarle di avere fortuna pari alla metà del suo coraggio: basterà.