domenica 2 marzo 2014

YOU ARE HERE

Che c’è di più rassicurante che sapere dove sei?
E’ bello potersi identificare con quel pallino disegnato sulla mappa (o lampeggiante sullo schermo) che ti dice “tu sei qui”.
Se non sai dove sei non puoi decidere dove andare, non sai se la tua meta è vicina o lontana, se è alla tua portata o no, se devi andare avanti o indietro… insomma se non sai dove sei, non puoi muoverti. E, se lo fai, lo fai alla cieca.
Purtroppo non sempre c’è un pallino lampeggiante ad aiutarti, soprattutto quando il problema non è la strada del weekend, ma la tua vita e quando vorresti sapere non “dove” sei, ma “a che punto sei”, se vale la pena proseguire, se è meglio cambiare…
Ci è concesso abitare solo una frazione dello spazio in una frazione del tempo, per attraversarle con consapevolezza dobbiamo saperci “situare” nel fluire tempo e nelle proporzioni dello spazio in cui ci muoviamo, così da cogliere il significato di ciò che viviamo nel contesto della storia collettiva.
Il crinale è sottile: c’è il rischio di cadere nel minimalismo della nostra piccolezza (se la interpretiamo come insignificanza rispetto alla storia dell’umanità) o quello opposto, di comportarci come se fossimo il centro dell’universo e le sorti della storia dipendessero solo da noi: “Fingi di credere che il mondo giri intorno al sole, ma in fondo in fondo sei persuaso che giri intorno a te” (1)
Il crinale è sottile e non è facile percorrerlo, ma c’è in ballo il nostro equilibrio.
Ognuno alla fine fa i conti con i propri problemi, piccoli o grandi. Un problema oggettivamente piccolo può essere soggettivamente grande e viceversa. Come puoi dire se il tuo problema è piccolo o grande? Perdere il lavoro è certamente più grave che perdere l’autobus, ma perdere la salute è più grave che perdere il lavoro…
Il crinale è sottile. Bisogna capire dove si è, a cosa si è vicini e da cosa si è lontani per ristabilire le proporzioni. Servirebbe un pallino disegnato sulla mappa, o lampeggiante sullo schermo…

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(1)     - Miguel Zamacoïs (Almanacco delle lettere francesi e straniere, 1924)

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