giovedì 2 gennaio 2014

UN AUGURIO DI LUSSO

Quest'anno mi faccio un augurio di lusso. Lo estendo volentieri agli amici, ma non sono sicuro che incontri il gradimento di tutti: diciamo che è riservato a chi lo condivide.

Mi chiedevo cosa augurarmi per questo 2014,  qualcosa di personale, qualcosa di sanamente egoistico (a parte -si sa- la pace nel mondo, la giustizia e la difesa del pianeta, gratuitamente condivisibili da tutti purché restino auspici generici) e l’ho trovato: è un desiderio lussuoso, ma proverò a permettermelo.

Mi auguro quest’anno di avere, custodire e coltivare un desiderio che non si realizzi.
Voglio desiderare e basta.
Il desiderio è un sentimento delicato, prezioso e precario; costantemente in bilico tra l’appagamento (che lo uccide) e la convinzione della sua inappagabilità (che lo sterilizza).
E’ un  sentimento da coltivare, da difendere, da visitare continuamente. Non importa la cosa desiderata, importa che il suo desiderio sia costante, che consenta l’esercizio dell’immaginazione, che dia spazio alla creatività. Il desiderio è un’area preziosa in assenza della quale tutto si desertifica.

C’è un’età in cui desiderare è facilissimo e spontaneo; in quell’età la difficoltà ad appagare i desideri è vissuta con sofferenza, ignari che invece è proprio quella difficoltà a proteggere i desideri e a tenerli in vita. Gradualmente arriva una stagione in cui i desideri tendono invece a rarefarsi, in parte perché appagati, in parte perché accantonati… un deserto sterile e arido.

E’ il desiderio che dà senso all’attesa e mantiene giovani la mente e il cuore: so cosa aspetto, aspetto che il mio desiderio si realizzi e questa attesa mi tiene vivo.
Ecco dunque cosa mi auguro: avere un desiderio e non riuscire a soddisfarlo.
Lo so che è un lusso, ma quest’anno non bado a spese…

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